Al Festival 'L'Ora legale' a Casa Mehari il vincitore è 'La terra dei giochi' del regista Mauro Di Rosa

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In un luogo simbolo del ripristino della legalità – Casa Mehari, bene confiscato alla camorra a Quarto, e affidato in gestione ad associazioni di cittadini per l’organizzazione di iniziative culturali e sociali –  la prima edizione del festival L’ora legale, manifestazione cinematografica che ha ospitato cortometraggi e documentari brevi sui temi dei diritti civili e sociali, del rispetto delle regole e della lotta alla criminalità, a vincere il primo premio della giuria tecnica è stato "La terra dei giochi" del regista Mauro Di Rosa.

il festrival si è svolto sabato 27 maggio 2023 e sono state presentate sei opere finaliste, selezionate dallo storico del cinema Giuseppe Borrone. 

Questi i lavori finalisti: Il seme della speranza, di Nando Morra; Discontinuo, di Vincenzo Fortunato; Le buone maniere, di Valerio Vestoso; Dentro tutte le onde, di Angela Cicala; Il solito pranzo, di Andrea Valentino; La terra dei giochi, di Mauro Di Rosa.

Alla giuria tecnica – formata dal regista Andrea Canova, dal critico Antonio Fiore e dall’attrice Adele Pandolfi – il compito di decretare il miglior cortometraggio, al quale sarà assegnata una targa-premio da parte degli organizzatori.

Anche gli spettatori presenti in sala hanno votato il film preferito che è risultato “Le buone maniere” di Valerio Vestoso, attribuendo così il Premio del Pubblico, consistente nel modellino di una Mehari realizzato dall’artista napoletano Emilio De Cicco. Nel ruolo di presidente della giuria popolare, il fotografo Ciro Pipoli.


Il Festival è organizzato dalla Associazione Culturale Artemide, che è una delle componenti della associazione temporanea di scopo che gestisce Casa Mehari. Le altre realtà che compongono l’ATS sono: Bottega dei Semplici Pensieri (organizzazione di volontariato, capofila dell’ats), La Quercia Rossa (cooperativa sociale), e Dialogos (associazione di promozione sociale).

Casa Mehari è ubicata a Quarto, in via Nicotera 8. L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni, consultare il sito www.casamehari.it oppure scrivere a: [email protected]

Il programma in ordine di proiezione:

“Il seme della speranza” di Nando Morra (2021), 17 minuti.  La storia di un supplente di lettere, Tancredi, e tre ragazzi di prima media, Samuele, Marco e il siriano Nasser. Nasser è vittima di discriminazioni da parte dei suoi compagni di classe aizzati da Marco, un bullo influenzato dalle idee xenofobe del padre. 

“Discontinuo” di Vincenzo Fortunato (2022), 14 minuti. Un ragazzo di Scampia con disforia di genere ha il sogno della danza, il suo mondo è allucinato dalla sofferenza tra il cinema che diventa realtà e la realtà che diventa cinema. 

“Le buone maniere” di Valerio Vestoso (2021), 19 minuti. Mimmo Savarese, 50 anni, è stato il più grande commentatore sportivo della sua generazione. Ora che la sua carriera è in declino, ha l’opportunità di fare un ritorno grazie a un’offerta di lavoro insolita, che nasconde in sé l’opportunità di vendicare magistralmente un drammatico torto subito da bambino. Riuscirà a vendicarsi della vita con il talento che possiede meglio: l’esercizio delle parole. 

“Dentro tutte le onde” di Angela Cicala (2022), 6 minuti. Carmela, Concetta, Elisabetta, Faith, Maria Pia, Elly: sei allieve, voce di centoquaranta donne attualmente recluse a Pozzuoli, scelte per raccontare il percorso di ri-costruzione di sé, il lavoro che costantemente ogni giorno, la Scuola e la Direzione della Casa Circondariale Femminile compiono per offrire loro una seconda, nuova opportunità di rinnovamento con la quale esercitarsi a vivere una realtà più autentica, migliore, diversa. 

“Il solito pranzo” di Andrea Valentino (2021), 13 minuti. Un pranzo come tanti. in una casa come tante. in una città come tante. in un giorno come tanti. Un pranzo che si ripete spesso: il clima è gioioso. I convitati però non sono persone come tante. Sono i nostri morti eccellenti: i loro cognomi sono Atria. Falcone. Borsellino. Impastato. Diana. Scopelliti.  Tutti riuniti in questo solito pranzo per vigilare sul presente. in attesa di una rinascita. Morti. ma ancora vivi e in attesa di giustizia. Nella speranza che un giorno le loro idee possano camminare davvero sulle gambe di chi solca questa terra. 

“La terra dei giochi” di Mauro Di Rosa (2022), 12 minuti. Agosto 1988. In una campagna lontana un gruppo di ragazzi è intento a compiere una missione ignaro del destino che la terra ha in serbo per loro. Due di loro rubano delle assi e un sacco di cemento da un cantiere. Uno dei due viene preso a colpi di pistola ma senza restare ferito e i due riescono a farla franca. Si uniscono agli altri della piccola banda e costruiscono una porta che viene un po’ storta… che sia una rete per giocare a calcio? E da cosa viene distratto uno di loro osservando una strana nebbia?

 

 

 

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