ANTEPRIMA DEL FILM BRUCIATE NAPOLI AL CINEMA PLAZA E AL MERCADANTE

VIDEO: REPORTAGE BRUCIATE NAPOLI - CINEMA PLAZA

Nel Dicembre 2015 il regista Arnaldo Delehaye iniziò le riprese della parte “fiction” del docufilm “Bruciate Napoli”, il cui titolo è una parafrasi di una tristemente famosa frase di Adolf Hitler, ispirato da una storia vera e dal film “Le Quattro Giornate di Napoli” di Nanni Loy del 1962, è dedicato alle Vittime del terrore nazi-fascista ed ai Combattenti ed ai Caduti della Resistenza, che da Napoli dilagò in tutta Italia, liberandola.

Il 1 ottobre 2019 presso il cinema “PLAZA” del Vomero a Napoli il regista ha voluto omaggiare la città della visione del suo film che era stato presentato ufficialmente presso il Teatro Mercadante di Napoli, in una serata di gala, in occasione del 76° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli del 27-30.09.1943, organizzata dal Comune di Napoli, alla presenza di Autorità, Media e Personaggi del settore cinematografico.

Tanti gli attori che hanno partecipato al film, tra cui Mariano Rigillo, Maria Rosaria Virgili, Patrizio Rispo Alter, Lucianna De Falco, Maria Angela Robustelli Tavassi, Massimo Masiello, Nunzia Schiano, Mario Porfito DueAnna Capasso, Luca Maggiore, Sergio Savastano, Renato De Rienzo, Luca Gallone, Serena Albano, Ernesto Cataldo, Daniele Napoleone, Domenico Formato.

Una finestra sulla storia per accendere la memoria e illuminare il presente, per non dimenticare. È questo e molto altro il film "Bruciate Napoli" , sintesi delle parole dette da Hitler, di Arnaldo Delehaye, regista e sceneggiatore di quello che nelle intenzioni è un film tributo a Nanny Loy e il suo colossal del '62 le quattro giornate di Napoli, dal quale si distacca per alcuni aspetti e per l'impronta fortemente personale che il regista imprime all'opera, un racconto napoletano in ogni sua parte e in ogni suo componente che celebra la ribellione alla violenza e al dominio del più grande esercito del mondo, quello tedesco, che occupava Napoli, una città ferita a morte che trova nel suo popolo la forza per rinascere

Al centro del film di Delehaye la guerra, le difficoltà di una vita “normale”, gli amori, le passioni, i ricordi, i ragionamenti, gli ideali, l’attesa, il non volersi sottomettere alla violenza, il ribellarsi, ma anche la profonda umanità e solidarietà come caratteri dominanti.

Un racconto che restituisce una visione intimista di quei terribili giorni, quelli del '43 e in.particolare di quelli vissuti In un appartamento del Quartiere Vomero della Città di Napoli (nel Palazzo Pennarola, in Via Giovanni Merliani, 17, divenuto poi 19), alla fine di settembre  durante le Quattro Giornate di Napoli, quando si intrecciano le storie e i destini della Famiglia de: ‘o Professore Luigi (interpretato da Mariano Rigillo), di sua moglie Elena (Maria Rosaria Virgili) e del loro figlio Eduardo (Massimo Masiello), con quella  di rifugiati politici antifascisti: Davide (Patrizio Rispo), sua moglie Eva (Lucianna De Falco) e la loro figlia Alessandra (Maria Angela Robustelli), che sono da loro ospitati clandestinamente. A loro si affiancheranno tanti altri personaggi, che nelle loro peculiarità comporranno quel mosaico esistenziale che contraddistingue oggi come allora la napoletanità. Il fil rouge è senza dubbio il dramma, la popolazione è stremata, ma all'interno delle famiglie la speranza mescolata alla forza e al coraggio garantiranno la salvezza.

"È una pagina importantissima della nostra storia che merita di essere narrata e di non cadere nell'oblio. La memoria storica è fondamentale per mantenere la nostra identità e per i giovani che hanno urgenza di conoscere il proprio passato", le parole di  Arnaldo Delehaye, uomo di cinema ma anche di televisione.

VALENTINA SORIA ,Giornalista

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