Giffoni Film Festival premia un vero maestro del cinema, Mario Martone, regista e sceneggiatore partenopeo

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Giffoni Film Festival premia un vero maestro del cinema, Mario Martone, regista e sceneggiatore partenopeo

Il Giffoni Film Festival ha avuto l'onore di premiare un vero maestro del cinema, Mario Martone, regista e sceneggiatore partenopeo pluripremiato. Alla #Giffoni53, ha ricevuto il prestigioso Premio Truffaut, una meritata celebrazione per il talento e l'impegno di un artista che ama raccontare storie fin dall'infanzia.

La Sala Verde della Multimedia Valley è gremita di giovani ammiratori, i partecipanti del workshop +18, che ascoltano con attenzione le parole di Martone. Il regista condivide la sua passione per il cinema, rivelando che sin da bambino amava raccontare storie al fratello minore usando soldatini e fantasia su sedie capovolte. Quell'animo di bambino è ancora vivo in lui, come una fonte di ispirazione costante per il suo lavoro.

Martone sottolinea l'importanza di mantenere viva la curiosità e lo spirito bambino, poiché crede che questo sia fondamentale per continuare a fare cinema con gioia e passione, oltre la carriera e i guadagni. Per lui, il cinema è un'esperienza che coinvolge tutto l'essere, un'esperienza completa in cui ogni aspetto contribuisce alla realizzazione di un film.

La sua formazione è stata "orizzontale", imparando sul campo senza frequentare scuole di teatro o cinema. Ha iniziato a muovere i primi passi artistici a Spazio Libero, dove poteva esprimersi liberamente. Grazie all'aiuto di un intellettuale e docente universitario, Rino Mele, Martone ha avuto l'opportunità di realizzare performance in una galleria d'arte. Un insegnamento importante che ha ricevuto è stato: "Cerchiamo di fare qualcosa tra il dignitoso e il dignitoso", un'indicazione che ha mantenuto con i suoi collaboratori.

L'ispirazione per i suoi film proviene dai romanzi letti, da ciò che osserva o ascolta. Quando la visione si accende, sa che è il momento giusto per realizzare un film. Ha raccontato l'inizio della sua carriera con il film "Morte di un matematico napoletano", ispirato dalle storie delle persone su questo personaggio leggendario.

La città di Napoli è sempre stata al centro delle sue opere, ma per Martone è importante raccontare l'umano, non solo il napoletano. Napoli, con la sua duplicità di incanto e disincanto, ha un fascino speciale che affascina il regista.

Martone ha realizzato un documentario meraviglioso su Massimo Troisi, un artista straordinario con cui aveva un rapporto di simpatia e stima reciproche. Entrambi consideravano Napoli la loro casa ma, al tempo stesso, erano insofferenti ai luoghi comuni che spesso circondano la città.

Guardando al futuro, Martone riconosce che i giovani sono i veri protagonisti di un mondo radicalmente cambiato dalla rivoluzione digitale. Per lui, il rapporto con i giovani è necessario e prezioso, poiché sono chiamati a costruire un nuovo mondo. Tuttavia, ritiene importante affrontare con curiosità e volontà i cambiamenti, come l'intelligenza artificiale, per comprendere come relazionarsi con le trasformazioni senza paura ma con la consapevolezza dell'uomo. L'intelligenza artificiale può essere un'importante risorsa se usata in modo etico e responsabile.

In conclusione, Mario Martone incanta il pubblico del Giffoni Film Festival con la sua conversazione raffinata e la sua passione per il cinema. Un vero maestro che continua a raccontare storie e a vivere con lo spirito di un bambino, una magia che si mescola alla realtà nel suo cinema. Il Premio Truffaut è un riconoscimento ben meritato per un artista che ha saputo conquistare il cuore degli spettatori e trasmettere emozioni attraverso le sue opere cinematografiche.