LABORATORIO DI PRODUZIONI AUDIOVISIVE, TEATRALI E CINEMATOGRAFICHE
INCONTRI, LABORATORI, PROIEZIONI, DIBATTITI E SEMINARI DI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DEL CINEMA E DEL COMPARTO AUDIOVISIVO.
News:
I festival. Quale futuro dopo la pandemia? L’intervento di Pietro Pizzimento nel Laboratorio di Giordano dell’Orientale
Continua con grande interesse il ciclo di incontri-seminario promossi dall’Associazione Culturale Ved e organizzati nell’ambito delle iniziative che coinvolgono il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università l’Orientale di Napoli con il Laboratorio di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche, diretto dal docente e filmaker Francesco Giordano.
Prima di dare spazio all’ ospite il docente ha introdotto importanti elementi sul sonoro e la scelta dell’uso di differenti microfoni, a seconda che sia una produzione audiovisiva, una ripresa in uno studio di un telegiornale o televisivo o ancora in ambiente esterno con suoni naturali.
Un microfono è un trasduttore che trasforma l’energia sonora in energia elettrica. In pratica, il microfoni traduce le variazioni di pressione dell’aria (onde sonore) in variazioni di tensione elettrica, svolgendo il lavoro opposto di un altoparlante. La differenza tra una tipologia di microfono e un altro sta tutta nelle modalità con cui avviene questa operazione. Esistono microfoni dinamici, a condensatore, a nastro, ognuno con specifiche caratteristiche tecniche. Posizione e distanza: i microfoni, a seconda del modo in cui vengono utilizzati, modificano le loro caratteristiche e peculiarità:dai microfoni Lavalier ai palmari o “a gelato” (che devono essere impugnati e permettono una grande dinamica). Il sonoro in una produzione cinematografica ha una funzione importantissima, che va attentamente calibrata.In un’opera cinematografica ci possono essere varie esigenze: riempire i momenti morti, sottolineare attimi carichi di pathos e introdurre musiche per creare particolari atmosfere. Quando parliamo di sonoro racchiudiamo dialoghi, rumori, effetti sonori e musica.)
Nella seconda parte dell’incontro di è entrati nel vivo con il dibattito con Pietro Pizzimento, produttore e organizzatore di festival cinematografici, come “Accordi&Disaccordi“, festival internazionale del cortometraggio, che quest’anno giungerà alla sua diciannovesima edizione. Il Festival ospita nella programmazione film brevi di cineasti di tutto il mondo, per condividere l’arte del cortometraggio indipendente con il pubblico, per intrattenere ed accrescere la conoscenza e la curiosità dei partecipanti al festival, per offrire ai registi l’opportunità di creare rete e possibilità di sviluppo professionale ed infine per incoraggiare lo sviluppo del turismo culturale e dell’industria cinematografica a Napoli e in Campania, con una programmazione di qualità ed una esperienza totalmente immersiva attraverso uno sguardo rivolto verso il mondo.
L’ospite ha analizzato insieme alla platea di studenti, in parte in presenza e in parte in DAD, la differenza e le caratteristiche in termini tecnici e produttivi tra rassegna (in cui avviene lo screening delle opere in gara), concorso a premi, con la short list o cinquina finale delle opere selezionate e con un comitato di direzione artistica e il vero e proprio festival, incentrato su un particolare focus tematico (es.diritti umani, retrospettiva), che fa da contenitore globale e il ruolo del festival per valorizzare e promuovere giovani talenti, facendone da fucina. “Ogni festival, come sottolinea Pizzimento, ha le sue regole e le sue specificità ma esiste una “cassetta degli attrezzi” comune che bisogna conoscere per la realizzazione e la buona riuscita dello stesso e in taluni casi, per permetterne l’internazionalizzazione, che si basa sul prestigio della manifestazione, sulla sua qualità e sui rapporti che si è riusciti a costruire oltre i confini italiani”.Ogni festival ha una struttura in cui hanno un ruolo di costruzione: il budget, notevole per quelli di Fascia A (Cannes, Venezia, Berlino, Toronto)o inesistente per quelli più che altro frutto della passione di qualche cinefilo, il filtraggio delle migliaia di “candidature”, la composizione del catalogo dei film in gara nei vari concorsi, (avendo cura di incasellarli nella loro giusta categoria, pena le vivaci rimostranze dei registi,) fino alla condivisione e indicizzazione sulle piattaforme streaming.
Al termine del suo stimolante intervento, nel colloquio con i giornalisti presenti in aula, Pietro Pizzimento ha salutato con favore la fine della stagione dei Festival da remoto e un ritorno in sala necessario e non sostituibile dallo streaming, perché riempire le sale cinematografiche, recuperare il pubblico che affollava i festival è una Mission e da ciò dipenderà il futuro del cinema e dei festival stessi
VALENTINA SORIA, LUIGI PASQUARIELLO
Ufficio stampa laboratorio di produzioni audiovisive teatrali, cinematografiche UNIOR
§VEDTV