IL GIOCO DELLA VITA : ABILMENTE UNICA A ESSERE (IM)PERFETTA.
La storia di una donna determinata a trasformare le sue difficoltà in incredibili potenzialità.
Il Laboratorio di Tecniche di Linguaggio Giornalistico, martedì 4 Aprile 2023, ha avuto l’onore di ospitare la presentazione del libro: “Abilmente: il coraggio di non arrendersi” a opera di Maria Rosaria Ricci.
Un racconto di impianto autobiografico attraverso cui l’autrice, affetta da tetrapresi spastica a causa di un parto difficile, è potuta evadere da una realtà apparentemente difficile da sostenere ed esprimere le sue idee miste ai pensieri più reconditi. Migliaia di copie vendute. Dai fondi ricavati è nato un progetto realizzato in collaborazione con la sezione dell’ Unitalsi di Napoli, che ha finalizzato i corsi di nuoto, equitazione e scii regalando meravigliose esperienze a chi non ha l’uso di gambe e braccia.
L’autrice, oggi anche giornalista e pubblicista di “Go.magazine” , ha saputo rendere le sue normalità in un trampolino di lancio, mossa dalla certezza che: “per essere veramente felice nella vita, nulla deve essere lasciato al caso”.
Forza e determinazione l’hanno da sempre contraddistinta fino a guidarla, passo dopo passo, verso la conquista dell’autonomia nei movimenti di base di importanza vitale. Un’impresa ardua, ma non impossibile, che lei stessa ha paragonato alla faticosa conquista del Tibet.
“Coraggio” è la parola chiave della suo racconto ed è la qualità che le permesso di affrontare e superare le battaglie della sua vita. Prima della tante all’età di dieci anni con una Olivetti.
“Essa mi riconciliava con la scrittura e con il mondo della scuola. La cosa più bella per me era avere la possibilità di esprimere i miei pensieri e sentimenti”. Una possibilità però, che ha ottenuto solo dopo quattro lunghi e intensi anni di controversie contro le istituzioni.
Nel bene e nel male, l’autrice ha appreso quanto nella vita “una cosa ti viene tolta e un’altra, ancora più grande, ti viene data”. Nelle sue lotte a difesa di un mondo percepito da altri con occhi diversi, Maria Rosaria ha goduto dell’affetto e aiuto della sua famiglia e del suo amico Pasqualino, per lei un perfetto “angelo custode”.
“ Prima di accettarmi, sono stata accettata e la mia prima accettazione son sicura sia partita dall’amore della mia famiglia”, che mai le ha permesso di sentirsi diversa.
Passo dopo passo, bozza dopo bozza, ha realizzato il film della sua vita straordinaria, di cui lei sola ne è la protagonista. Durante il periodo della Pandemia sono arrivati i primi articoli di giornali, poco dopo la patente e le gare di equitazione, sino alla pubblicazione del suo racconto autobiografico.
La storia di Maria Rosaria Ricci lascia agli studenti presenti all’incontro un grande insegnamento: la disabilità non è e non deve essere un limite, al contrario va valorizzata.
Frida Kahlo diceva: “Piedi, a che servono se ho ali per volare?”.
Ebbene, nessuno è fatto per mollare e la paura di cadere, è in realtà solo voglia di volare sempre più in alto.
Regalatevi sempre una seconda possibilità e fidatevi dell’aiuto altrui. C’è sempre un modo per cambiare le cose e per divertirsi nella vita, perché dovesse mai esistere qualcosa di destinato a voi, sarebbe esclusivamente la felicità.
In fondo aveva ragione nonno Ferdinando:”Siamo tutti sulla stessa barca”.
(§ VEDTv – Articolo di giornalismo partecipativo redatto da Ida Maria Paparo Abate del Laboratorio Tecniche di Linguaggio Giornalistico dell’Università di Napoli L’Orientale)