VIDEO: INCONTRO-LEZIONE SEMINARIO E-LEARNING CON SILVESTRO MARINO, GIANNI SCIROCCO IN DIRETTA DAL CINEMA DUEL VILLAGE CASERTA E CON MAURIZIO GIORDANO IN VIDEOCONFERENZA.

VED Cinema & Tv : 

LABORATORIO DI PRODUZIONI AUDIOVISIVE, TEATRALI E CINEMATOGRAFICHE

Prof. Francesco Giordano

INCONTRI, LABORATORI, PROIEZIONI, DIBATTITI E SEMINARI DI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DEL CINEMA E DEL COMPARTO AUDIOVISIVO.

Tra piattaforme e sinergie, il cinema prova a reinventarsi

Il cinema ci potrà aiutare anche nella seconda ricostruzione dell’Italia come fu con il neorealismo nel Dopoguerra anche se i tempi sono molto cambiati. La settima arte, oltre ad intrattenerci, distrarci, appassionarci,  può darci anche una traccia utile, può infondere energia, fiducia sulla strada da seguire, smuovere gli animi nel profondo, interrogarci sul senso stesso dell’esistenza o sulla sua riscrittura post emergenziale. E anche, perché no, favorire il dibattito collettivo e la partecipazione, destinata a mutare e a modificarsi.  Dalle già comprovate sale virtuali, alle dirette streaming sui social, ai potenziali drive-in, all’uso di nuovi strumenti e mezzi tecnici. Che impatto avranno le nuove tipologie di produzione e fruizione sul settore? Quali le prospettive per registi, esercenti e produttori di audiovisivo?

Se n’è discusso all’interno di una lezione-seminario che ha rotto tutti gli schemi e superato ogni aspettativa. Il docente e filmaker Francesco Giordano ha realizzato il suo collegamento in modalità e-learning, per il Laboratorio di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche, che dirige, dal cinema multisala Duel Village di Caserta, riportando in sala, seppur virtualmente, i giovani studenti del l’ Università Orientale, restituendo il senso stesso dell’esperienza artistica, che è prima di tutto sensoriale ed esperenziale. 

 Ospiti del seminario Silvestro Marino, produttore, regista, fondatore della Sly Production e proprietario del Duel di Caserta, che ha permesso la realizzazione del seminario “out door”, il produttore e dronista Giovanni Scirocco della Breeze Entertainment, il docente, regista, sceneggiatore, fondatore dell’associazione Baruffa filmMaurizio Giordano, che vanta tanti riconoscimenti ricevuti nella sua carriera per prodotti anche documentaristici e illustri collaborazioni. Un progetto esclusivo e ambizioso di Maurizio, realizzato con il fratello francesco, è stato quello sul tema degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, “Le Stanze Aperte” , che è stato realizzato in partenariato con la struttura detentiva dell’ ex O.P.G. di Napoli ospitata nel Penitenziario di Secondigliano. Il tema forte dell’opera, la natura mista di finzione e documentario e soprattutto la partecipazione attiva degli internati in accordo a professionisti di statura nazionale, ha permesso al film di partecipere a numerosi festival ed avere ampia visibilità. Autore, tra le altre cose, del cortometraggio “Fischio d’inizio” realizzato con Francesco Giordano, direttore della fotografia di gran parte dei suoi lavori. Hanno partecipato all’incontro a distanza anche i giornalisti Renato Aiello e Luigi Pasquariello.

Il laboratorio è riuscito a trasferire così ai ragazzi, riaprendo per un giorno la sala cinematografica chiusa da mesi, l’emozione e le sensazioni che solo un cinema restituisce, permettendo  

Un corto a carattere esistenziale, che in pochi minuti riflette sulla solitudine esistenziale e la salvezza. Silvestro Marino spiega, a fine proiezione, quanto lavoro ci sia da fare per condensare il messaggio da trasmettere in un cortometraggio, quanto sia rilevante la figura del coach per gli attori, guidandoli a dare enfasi espressiva in tempi ridotti.

Per il mondo della cultura reinventare il domani è questione di sopravvivenza. Resistenza culturale significa ripensare anche a nuovi mezzi espressivi, nuovi strumenti, come il drone.

Grazie all’ausilio prezioso di Giovanni Scirocco è stato mostrato ai ragazzi collegati in videoconferenza, il funzionamento pratico di un drone, le manovre, la tecnica di pilotaggio, le potenzialità,  facendone osservare il volo, attraverso uno dei modelli possibili, all’esterno del Duel Village. Un’esperienza quasi tridimensionale e interattiva, che ha entusiasmato i ragazzi, resa possibile grazie all’impegno e alla tenacia del docente Francesco Giordano e dello staff. Il drone, nelle sue varianti tecniche, è sempre più usato nel cinema, ne ricordiamo l’uso importante di George Lucas proprio a Caserta per la saga di “Star Wars” o in “Angeli e Demoni” di Ron Howard, con diverse scene sempre a Caserta, ma anche in film più traduzionali e meno faraonici. Se ne assiste ad un uso sempre crescente per spot, riprese sportive o giornalistiche. Il loro impiego, insomma, sta creando una nuova sintassi stilistica e cinematografica, espressione della loro funzione narrativa.

Come ha sottolineato Maurizio Giordano nel corso del dibattito: ” è fondamentale partire da cosa si vuole raccontare e utilizzare i media a seconda di quello che si vuole trasmettere”. “Realizzare – prosegue Giordano –  un prodotto audiovisivo è un’operazione complessa, che richiede, all’interno di una troupe,  professionalità distinte e specifiche, maestranze ognuna essenziale all’intero progetto, divise tra comparto tecnico e artistico”. Ecco che quindi una figura, che non gode spesso di estrema visibilità come il costumista è determinante per caricare di simbolismo la narrazione e sancire la qualità dell’opera. Da De Sica a Fellini,a Visconti al più recente Garrone, i costumi hanno scritto la narrazione tanto quanto la sceneggiatura.

Ampio dibattito si è aperto poi sulla fotografia, orientata a descrivere con le immagini un carattere, un luogo, una sensazione, a caratterizzare un climax narrativo. “Il direttore della fotografia deve capire che tipo di storia vuole raccontare e orientarla in tal senso” asserisce Maurizio Giordano, ricordando il ruolo della luce che determina lo stile del film, diverso dalla forma.

Il regista, stimolato dalla riflessione del giornalista Luigi Pasquariello, ha sottolineato come “i codici determinano i contenuti e la spendibilita’ stessa dell’opera. Ogni momento storico ha uno stilema che empatizza di più con il pubblico, che nessita di codici di lettura per seguire la storia”. L’adattamento cinematografico non depotenzia la creatività, ma è più un assecondare la narrazione ad uno standard espositivo per renderla fruibile”. Quel che è certo è che sono necessarie professionalità specifiche nel cinema. Nel caso di specie della Campania, il paradosso è che una terra diventata set cinematografico di livello internazionale, non solo sia carente di una rete strutturata di festival in alcune città come Caserta, seppure ci siano esempi positivi come il festival del cinema di Giffoni o il SWFF di Vico Equense, ma manca una scuola di formazione al cinema.

Con il regista Maurizio Giordano e con Silvestro Marino se n’è discusso durante il laboratorio.

 “Bisognerebbe immaginare – commenta Maurizio Giordano – una scuola di cinema ad ampio raggio. Oggi tutto è comunicazione, dalla pubblicità al web, al cinema, alla psicologia, che sottende l’atto comunicativo. Immagino una scuola che possa diffondere arti e mestieri in quanto tali.  Chi esce da una scuola di cinema così strutturata, un vero distretto di comunicazione, deve avere una formazione tale da conoscere settori diversi e riuscire, ad esempio, ad interpretare personaggi afferenti a realtà completamente distanti dalla sua”. Il salto per una vera industria culturale, capace di incrementare l’esportazione, la visibilità e le ricadute sul territorio sembra passare dal superamento di questo gap.

Ma è necessario fare una riflessione ulteriore e interrogarsi sull’impatto, che in tempo di covid, le comprovate sale virtuali, le dirette streaming sui social o su canali dedicati, i festival virtuali avranno come nuove tipologie di fruizione sul settore cinematografico.

L’urgenza condivisa sembra quella di salvare le sale, gli ambienti fisici ma, in qualche modo ripensarli come ambienti polifunzionali e “aperti”. Nelle pieghe di questo ragionamento Francesco Giordano lancia la sua proposta: si potrebbe ripensare alla fruizione stessa di ambienti come i cinema anche per la didattica scolastica, immaginando spazi di apprendimento continuativo a distanza, per ottemperare alle linee guida emergenziali in tempo di covid, coinvolgendo i ragazzi in un apprendimento attivo e collaborativo, quello che chiameremmo il “learning by doing”. Un potenziamento, o meglio un’apertura dell’ alternanza scuola-lavoro, che già il cinema multi village Duel di Caserta, con la tenacia di Silvestro Marino, porta avanti con alcune scuole del territorio attraverso progetti finanziati dalla Regione, che vanno promossi, incentivati e messi a Sistema.

VALENTINA SORIA

Giornalista

Ufficio stampa laboratorio di produzioni audiovisive teatrali, cinematografiche Unior

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