Napoli, 28/03/2023. Il dottor Luigi Pasquariello, giornalista, nonché redattore dell’emittente Canale 21, è ospite all’università degli studi di Napoli “L’Orientale” per sostenere una lezione sulla produzione e la pubblicazione di comunicati stampa e articoli di giornale.

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(Qui un’immagine dell’evento, a sx il dott. Pasquariello, a dx il prof. Giordano)

Nella prima parte della lezione, il dottor Pasquariello suggerisce alcune differenze tra scrittura di traffico via web e scrittura d’informazione tradizionale.

La differenza tra il sito d’informazione e quello di traffico sta in primo luogo nel titolo. Per catturare l’attenzione, nei loro titoli, i siti di traffico, che puntano ad ottenere click, possono far riferimento a qualcosa di più grave rispetto a ciò che l’articolo contiene realmente, egli non deve assorbire tutta la notizia in pochi secondi, la permanenza sull’articolo è importante per un sito di traffico. La pagina è molto fitta, colma di spazi bianchi e molteplici titoli e immagini.

Questo soprattutto per non scoraggiare il lettore nella lettura.
“Esattamente come uno studente con un manuale, il lettore sarà più invogliato se

si trova di fronte ad un incipit più semplice ed illustrato e meno testuale e sviluppato” asserisce Pasquariello.

I siti d’informazione, diversamente, si differenziano per la presentazione di un testo unico, che riporta fedelmente la notizia suggerita dal titolo.

Fondamentale è la foto: Pasquariello sottolinea: “ha la stessa funzione di una vetrina di un negozio”. Essa viene lavorata, plasmata a misura di lettore per attirarlo nel cliccare sull’articolo.
Vari aspetti da considerare per la foto: l’accuratezza, la foto deve rispecchiare il contenuto dell’articolo, deve invogliare ancora di più il lettore a cliccare sull’articolo. In più le dimensioni e il peso dell’immagine non devono superare certi canoni che, se non rispettati, non premetterebbero la pubblicazione da parte di Google sul web.

Il giornalista prosegue con un altro piccolo spunto sul tema della recensione cinematografica.

“Una recensione è un piacere, parte dalla visione di un film”, questa è l’apertura dell’argomento da parte di Pasquariello.

Quando scrive una recensione, il giornalista dovrebbe essere il più obbiettivo possibile, ma questa caratteristica non è sempre facile da raggiungere. In questo campo, i sentimenti giocano una parte fondamentale che non può essere tralasciata. “L’onestà è una prerogativa importante, ma i sentimenti sono consentiti”, chiude.

“Il giornalista per informare deve essere informato”, la sua poliedricità è fondamentale, altrimenti “questo mestiere non lo si può fare”, così Pasquariello introduce il ruolo del giornalista.

In ricordo di un grande giornalista, Gianni Minà, da poco scomparso, Pasquariello sottolinea come il successo delle sue interviste partisse dalla sua volontà di comprendere l’animo e la persona di fronte a lui, ma soprattutto di non giudicare, poiché questa operazione è compito dei lettori.

Il giornalista con le sue domande può cambiare il corso della storia.
In ultima battuta, l’ospite fa riferimento alla caduta del muro di Berlino: un giornalista italiano era presente alla conferenza del governo dell’ex Germania Est. Egli fece una domanda scomoda, mettendo in difficoltà il portavoce Schabowski. Questa domanda, seguita dalla precipitosa risposta di Schabowski (che permise agli abitanti tedeschi di spostarsi da est ad ovest), accelerò il corso della storia, provocando il grande evento storico che fu la caduta del muro di Berlino.

L’intervista termina con un grande applauso dei presenti in aula.

(§ VEDTv – Articolo di giornalismo partecipativo redatto da Pietro Matino e Samuele Condone, aspirante giornalista del Laboratorio Tecniche di Linguaggio Giornalistico dell’Università di Napoli L’Orientale)

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