Maurizio Gemma e Edoardo De Angelis all’Università L’Orientale: cinema, scrittura & Film Commission
VED Cinema & Tv
LABORATORIO DI CINEMA presso il CLAOR – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI L’ORIENTALE.
INCONTRI, LABORATORI, PROIEZIONI, DIBATTITI E SEMINARI DI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DEL CINEMA E DEL COMPARTO AUDIOVISIVO.
Maurizio Gemma e Edoardo De Angelis: approfondimento sulla scrittura cinematografica, le Film Commission e l’Industria del Cinema per gli studenti del Laboratorio di Cinema dell’Università L’Orientale. Un Viaggio nel Film e il Privilegio di ‘Passeggiare’ per un Set Cinematografico in Aula.
Nel suo saggio “Complete Writings on Art” Vassilij Kandiskij, il padre fondatore dell’astrattismo nell’arte pittorica, tra l’altro, confessa: “Per molti anni ho cercato la possibilità che lo spettatore “passeggiasse” nel quadro costringendolo a dimenticare se stesso e a dissolversi nel quadro”.
Ebbene, gli studenti del “Laboratorio di Cinema” hanno avuto il privilegio di ‘passeggiare’ per un set cinematografico stando comodamente seduti ai banchi di un’aula dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.
Tra proiezioni, dibattiti e interventi di registi, autori, produttori, sceneggiatori ecc., la Settima Arte è davvero di casa al ‘Laboratorio di Cinema’ – diretto dal Prof. Giuseppe Balirano che si è avvalso della preziosa collaborazione del Prof. Francesco Giordano che in qualità di docente esperto ne che ha curato le lezioni, gli incontri, i dibattiti e l’organizzazione – che ha aperto le porte anche a Maurizio Gemma, Direttore della Film Commission Regione Campania.
Tra i massimi esperti della complessa macchina produttiva cinematografica, Maurizio Gemma ha catturato l’attenzione degli studenti approfondendo le positive ricadute economiche per i territori che ospitano i set delle produzioni del comparto dell’audiovisivo.
Un valore aggiunto che è anche e soprattutto artistico dal momento che l’ambientazione non fa semplicemente da sfondo alla storia narrata e ai suoi personaggi ma è essa stessa un ‘personaggio’ dato che, come rimarcato da Gemma, la scrittura cinematografica si differenzia da quella letteraria per il suo procedimento per associazione di immagini come nel sogno.
Insomma, ciò che in un’opera letteraria è scritto nelle produzioni audiovisive si deve vedere.
Motivo per il quale, grazie all’opera delle Film Commission che ne hanno sdoganato il sostegno economico da parte degli enti pubblici, sempre più le produzioni audiovisive sfruttano il patrimonio immobiliare, ad esempio, degli Atenei come nel caso della popolare serie “Mina Settembre” in cui molte scene sono state girate alla “Federico II” in quanto vi insegna un suo protagonista.
Un’interessante lezione che ha fatto da anteprima al videocollegamento da Roma, dove è impegnato nelle fasi di pre-produzione del suo prossimo film, di Edoardo De Angelis che ha presentato il suo lungometraggio, il pluripremiato “Il vizio della speranza”.
La storia di Maria, figlia di una madre alienata e braccio destro di una lenona tossicodipendente, che, dopo una maternità che non credeva possibile in conseguenza di una violenza sessuale subita da giovane, progressivamente prende coscienza di non poter più svolgere il ruolo di traghettatrice sul fiume Volturno – sorta di ‘Caronte al femminile’ nell’efficace definizione di Giuliana Del Pozzo – di prostitute nigeriane che affittano l’utero per sopravvivere ha emotivamente coinvolto gli studenti, sollecitati anche dalle acute osservazioni di Giuliana Del Pozzo, docente e sceneggiatrice. Un percorso di redenzione, con Maria che riscopre l’amore materno, che culmina nella scena del parto in riva al mare, con una mano che è quella del regista, come si intuisce dalla fede nuziale (Edoardo De Angelis è il marito della protagonista, un’espressiva Pina Turco), che rimbocca Maria e il suo bambino mentre sono addormentati rinvia a quella di un regista superiore, ultraterreno e protettore che alimenta il ‘vizio della speranza”.
Tuttavia, fin quando ci sarà un’occasione formativa come il ‘Laboratorio di Cinema’, che incanala verso sbocchi occupazionali la passione per la Settima Arte di tanti giovani, si può nutrire la speranza di riuscire a ‘far muovere’ più di un ‘mignolo’ perché, in fondo, il “vizio della speranza” non può non contagiare tutti quelli che amano il cinema.
LUIGI PASQUARIELLO, VALENTINA SORIA ufficio stampa Laboratorio di Cinema
MATTEO GIORDANO, foto, riprese
Redazione§VEDTV