LABORATORIO DI PRODUZIONI AUDIOVISIVE, TEATRALI E CINEMATOGRAFICHE
INCONTRI, LABORATORI, PROIEZIONI, DIBATTITI E SEMINARI DI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DEL CINEMA E DEL COMPARTO AUDIOVISIVO.
Entrare in relazione con gli altri, ma anche con la propria vita che sia autentico, reale, senza troppa estetica ed è proprio attraverso l’incontro con l’altro che si costruiscono percorsi interessanti, di vita e artistici.
A dimostrare la veridicità di tale concetto è stato l’incontro artistico e prima di tutto umano tra Demetrio Salvi, regista, documentarista, sceneggiatore, critico cinematografico e il musicista napoletano Maurizio Capone, leader della band Bungt Bangt, che si sono ritrovati insieme per il primo degli incontri aperti al pubblico nell’ambito del Laboratorio di Produzioni Audiovisive Teatrali e Cinematografiche dell’ Università Orientale di Napoli, docente Prof. Francesco Giordano, filmmaker.
Un laboratorio dall’impronta fortemente pratica e sperimentale che va al di là della lezione accademica e permette ai giovani studenti di incontrare, interagire e creare sinergie con professionisti della settima arte, aprendo spazi di azione e possibilità creative fuori dalle mura universitarie.
Si definisce un “cantastorie” Demetrio Salvi, tra le altre cose fondatore della rivista di cinema “Sentieri Selvaggi”.
Demetrio ha appassionato i giovani studenti con la sua esperienza di vita e di lavoro nel comparto degli audiovisivi: “il cinema serve per esprimere narrative, per narrare delle storie che diano la possibilità di emozionarmi ed emozionare”.
In Italia si è ancora molto vincolati a determinati meccanismi di fare cinema e televisione che risentono di alcuni legami atavici ma che grazie alle giovani generazioni verranno slacciati. “È un ottimo momento per il cinema, la tv, il web per far sentire la propria voce ed esprimere i sentimenti più profondi dell’essere umano” spiega Demetrio.
È fondamentale, come è emerso dall’incontro particolarmente interattivo e stimolante per i ragazzi, capire i meccanismi della realtà in cui stiamo vivendo, ricca di innovazioni e con un particolare fermento tecnologico, ma è fondamentale, come suggerisce ancora Demetrio Salvi, riuscire a capire cosa significa lavorare in questo mondo molto complesso, ma anche affascinante che apre possibilità se non si resta ancorati a vecchi modi di fare cinema, ma che vale per qualsiasi esperienza artistica.
Il laboratorio del professore Giordano è particolarmente prezioso, in questo senso, perché, sottolinea il regista, va al di là degli interessi specifici di coloro che vogliono lavorare nel mondo del cinema e delle informazioni. I meccanismi che vengono raccontati possono essere spesi per formalizzare strategie utilizzabili dappertutto indipendentemente dall’attività che ognuno voglia intraprendere.
Alla base di tutto, punto di partenza imprescindibile, c’è la passione da cui prende vita l’idea creativa.
Fondamentale però imparare a mettersi in gioco in una continua sfida che è prima di tutto con sé stessi, dunque una ricerca continua di senso della propria vita, così come del proprio lavoro artistico.
Durante l’incontro sono stati mostrati alcuni videclip musicali di Maurizio Capone e Bungt Bangt, diretti da Demetrio Salvi e in particolare il video dell’ultimo singolo “White Black” con il quale Maurizio Capone affronta un tema molto caldo e attuale, quello dell’immigrazione e dell’integrazione, ricordando il nostro passato di emigranti, un tentativo di riaccendere la memoria per illuminare il presente. Il video è particolarmente sperimentale e innovativo con un ritmo tribale, roots molto veloce, che mostra l’evoluzione del linguaggio musicale, pur restando l’identità del gruppo identica come intatta è la scelta di utilizzare come strumenti musicali oggetti riciclati, quelli che Maurizio Capone definisce “spazzatura” .
Demetrio Salvi ha spiegato poi ai ragazzi come uno sceneggiatore cinematografico debba in qualche modo contenersi e modificare il proprio approccio di fronte all’esigenza di creare un videoclip musicale, che risponde a logiche diverse e necessita di una propria costruzione.
Il musicista ha interagito durante tutto l’incontro con gli studenti, particolarmente interessati e attivi anche sul fronte più pratico delle logiche economiche e commerciali che precedono e accompagnano le scelte degli artisti e di quanto oggi l’ago della bilancia penda da una parte o dall’altra: essere liberi di esprimersi come artisti anche a discapito di mode, tendenze oppure scendere in qualche caso a compromessi pur di restare sul mercato.
“Io utilizzo la musica perché è la mia lingua e mi trovo molto bene con i ragazzi” spiega Maurizio “entrarci in contatto mi permette di poter trasmettere una modalità attuale di vivere la vita di tutti giorni, ma anche come evolvere mantenendo una propria autonomia e identità pur nel rispetto delle necessità contingenti e quotidiane”.
Il musicista, che si esibirà anche nel prossimo Napoli teatro festival, ha raccontato agli studenti la nascita della collaborazione con Demetrio Salvi con il quale c’è prima di tutto un’affinità umana dalla quale è nato il desiderio di collaborare che ha alla base la voglia di esprimere qualcosa.
La musica è lo specchio dei tempi che mutano ed è un linguaggio che fa molta presa sui giovani e con cui si possono veicolare messaggi importanti. Prosegue Maurizio: “il non seguire le mode mi rende interprete di un pensiero in realtà molto più attuale: si mostra come la spazzatura può diventare uno strumento di qualità”.
Un gruppo, quello del laboratorio di audiovisivi, che si è mostrato preparato al confronto, all’interazione, aperto alla comunicazione, senza troppe barriere a dimostrazione che durante le lezioni partecipate volute dal professore Giordano si realizza uno scambio e un arricchimento reciproco che va di gran lunga al di là dei concetti tecnici trasmessi
§VEDTV – Valentina Soria