Video essay LAB – 1750 GIORNI

Video essay del corto documentaristico “1750 GIORNI ” di Alfonso Reccia.

Script: Luigi Pasquariello.

Voiceover: Sara Petrachi.

Editing: Francesco Giordano.

-video essay prodotto nell’ambito del LABORATORIO DI CINEMA CLAOR /VED / DLLC dell’UNIVERSITA’ di Napoli “L’ORIENTALE” a-a- 2023/2024 – AAF – rassegna cinematografica “ Napoli e Multiculturalismo. Proiettato nell’ambito del Festival delle Lingue – Linguaggio Cinematografico e educazione all’immagine della pace.

Un corto documentaristico crudo scarno sporco senza abbellimenti e con dialoghi ridotti all’osso. A “parlare” è la strada, quella battuta ogni giorno da una giovane prostituta africana, C.O.,  la cui giornata tipo è raccontata da Reccia senza indugiare agli aspetti più morbosi.

Pochi dettagli – l’ ingestione di borotalco e l’introduzione nella vagina di un batuffolo di ovatta imbevuto di aceto per scongiurare il rischio di una gravidanza- che compongono il desolante quadro di un’esistenza scandita dalle lunghe attese dell’autobus che la conduce sul suo “posto di lavoro” e di un cliente. Una routine punteggiata di “tempi morti”, quindi di vita non vissuta, rubata e vilipesa, altra forma di violenza, subdola e forse per questo Ppiù dilaniante, che si somma a quella fisica e psicologica.

Un corto documentaristico, dunque, che il squaderna in faccia la triste realtà di una piaga che affligge la società moderna, la tratta delle donne a fine di sfruttamento sessuale, facendo nel contempo avere gli occhi sul fatto che la strada verso la piena parità di genere passa anche attraverso il recupero e reinserimento nel consenso civile delle tante ragazze che trascinano le loro esistenze incatenate a un presunto debito che sono indotte onorare anche facendo leva sulla superstizione, lo spauracchio di sciagure in serie in caso di rottura del giuramento “juju” – di qui il titolo “1750 giorni” che rimanda ai giorni che in media occorrono per saldare tale debito che di fatto non si estingue mai in quanto al debito originario si aggiungono altri debiti per il vitto, l’alloggio, l’eventuale interruzione di gravidanza, ecc. – lungo le strade della nostra Italia e del mondo intero.

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